lunedì 27 aprile 2020

BARBARESCO MORASSINO 2016 - CASCINA MORASSINO

La famiglia Bianco è un pezzo di storia di Barbaresco, tra le più antiche del comune, e produceva vino già intorno al 1870 grazie a Battista Bianco (classe 1813). 
I decenni hanno portato inevitabili successioni nell’assetto aziendale con pure, a un certo punto della storia, l’intreccio famigliare tra cognomi importanti in zona come Bianco, Rocca e De Forville, che ha portato alla fondazione dell’azienda Cascina Morassino nel 1984 per opera di Mauro Bianco.


Cascina Morassino, oggi gestita dal figlio di Mauro, Roberto Bianco, dispone di 4.5 ettari vitati coltivati per l'80% a nebbiolo, 3.5 dei quali si trovano sulle marne calcaree dell’Ovello, ampio cru (circa 20 ettari in tutto nei quali si trova la sottozona nota come Morassino) della parte nord di Barbaresco che prende nome dalla storica cascina Aloello ed è collocato a un’altitudine media di 250 metri. Qui Bianco possiede anche un piccolo appezzamento del 1967. Il contenuto di argilla più alto rispetto ad altre vigne del comune e l’influenza dei venti che arrivano da nord fanno sì che qui in gioventù i tannini possano risultare più ruvidi che altrove. 
Vi è poi un ettaro in comune di Neive, nella parte bassa della sottozona Cottà, vicino al confine con Barbaresco a 260-270 metri slm. 
I vigneti sono esposti sul versante sud-est a Barbaresco e sul versante ovest a Neive e ogni anno arrivano a produrre poco più di 20.000 bottiglie, metà delle quali di Barbaresco.

Immagine presa da www.enotecadelbarbaresco.com

Barbaresco Morassino 2016 – Cascina Morassino 
Fermentazione a temperatura controllata e affinamento in botti grandi (25 Hl) per 18 mesi a partire da uve provenienti dalla sottozona Morassino dell’Ovello. Prodotte 5.500 bottiglie. 
Classico colore nebbiolesco che anticipa un naso floreale (viola), di confettura di fragola, sottobosco, tabacco con scie speziato-balsamiche e di vaniglia.
Al palato attacca vellutato e avvolgente per svilupparsi ampio e grintoso grazie a un lato voluminoso e potente contrastato da un carattere acido-sapido efficace e mordente. Finale lungo e profondo ancora leggermente asciugante, in cui tornano i toni balsamici. 
Già buono e gustoso adesso, bisognerà aspettare un anno o due perché entri nella finestra espressiva ideale.

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