giovedì 21 maggio 2020

IL GIORNO E LA NOTTE

Dopo una sfilza di assaggi solitari finalmente torniamo a parlarvi di una degustazione condivisa, anche se non proprio alla vecchia maniera. Per tornare a incrociare i bicchieri è ancora presto, quindi, opportunamente riforniti i partecipanti di un goloso kit composto da due Champagne di razza e armati di webcam ci siamo ritrovati ciascuno nella propria abitazione. Un gradevole paliativo che speriamo possa anticipare un imminente ritorno alle degustazioni in presenza. 
La scelta è caduta su due bottiglie didattiche che hanno esaltato le differenze tra i due diversi territori di provenienza, Côtes des Blancs e Montagne de Reims, e tra i due vitigni impiegati, chardonnay e pinot noir: l’elegante Blanc de Blancs Grand Cru di R&L Legras (storica Maison di Chouilly nota soprattutto per le cuvée St. Vincent e Présidence) a confronto con il più terragno Grand Cru Nature di Pierson-Cuvelier, piccolo (50.000 bottiglie in tutto) récoltant di Louvois. 
Due Champagne, certo, ma tra loro diversi come il giorno dalla notte.


Blanc de Blancs brut GC - R&L Legras 
Frutto dell’assemblaggio di due annate (65%-2015 e 35%-2014) questa sboccatura di ottobre 2019 proviene da uve del comune di Chouilly, per il 40% di proprietà e per il restante 60% da fidati vigneron. Viene utilizzata solo la prima spremitura con vinificazione in acciaio inox e la malolattica è svolta. Dosaggio di 7 gr/l. Figlio del suolo calcareo di Chouilly, questo Blanc de Blancs è il biglietto da visita di Legras.
Colore paglierino brillante e perlage molto fine e persistente. Il naso evidenzia profumi intensi di mela golden uniti a delicate note floreali di glicine che virano verso il pan brioche e le arachidi, sfumando su toni marini e di erbe aromatiche. Il sorso attacca avvolgente e cremoso, progredisce fresco e salino acquisendo via via profondità gustativa e scorrevolezza al tempo stesso. Trova nell’eleganza, nella raffinatezza e nella bevibilità i suoi punti di forza. 


Cuvée Prestige brut nature GC - Pierson Cuvelier
Ottenuto da vigne di oltre 35 anni nei comuni Grand Cru di Louvois, dove ha sede l'azienda, Bouzy e Ay condotte in regime di Lotta Integrata. Per questa etichetta viene utilizzata solo la prima spremitura (il cosiddetto coeur de cuvée) vinificata in acciaio inox. Affinamento sui lieviti di circa 48 mesi. 
La base del dégorgement in degustazione (ottobre 2018) è costituita da vino dell'annata 2014 (60%) con aggiunta delle annate 2013 (20%) e 2012 (20%). Non dosato. Produzione: 5.000 bottiglie. 
Colore paglierino brillante con riflessi leggermente ramati. Il naso parte quasi austero e colpisce con note di mela renetta, piccoli frutti rossi, cipria e toni agrumati che richiamano la scorza d’arancia. La bocca si sviluppa senza compromessi, è incisiva e quasi rude. La beva è tesa e sapida, mentre il finale asciutto e leggermente amarognolo richiama il bergamotto. Un purosangue non addomesticato che sembra fatto apposta per la tavola.

giovedì 7 maggio 2020

CHASSAGNE-MONTRACHET LES CAILLERETS 2013 - LAMY CAILLAT

Il micro-Domaine Lamy-Caillat ha sede in uno dei comuni più importanti per la Borgogna bianchista, Chassagne-Montrachet, ed è stato fondato da Sébastien Caillat e dalla moglie Florence Lamy un decennio fa, quando insieme hanno rilevato da un anziano vignaiolo 1.2 ettari in alcuni dei cru più rappresentativi della zona. 
La prima vendemmia ufficiale risale al 2011 e da subito è apparsa chiara l’intenzione di produrre vini tradizionali e artigianali frutto di una viticoltura ecosostenibile e di un approccio quasi minimalista in cantina. Vini ricchi di sostanza, spessore e profondità. Un approccio che non è frutto di improvvisazione, ma di una consapevolezza acquisita attraverso anni di lavoro nel più grande e conosciuto Domaine Lamy-Pillot (di proprietà della famiglia di Florence), dove i due tuttora mantengono un ruolo importante.


Il Domaine Lamy-Caillat propone quattro etichette con una produzione realmente confidenziale: circa 7.000 bottiglie annue distribuite tra tre Premier Cru (Les Caillerets, La Romanèe, Les Champs Gains) e un Village (Pot Bois). 
La vigna “Cailleret” di Chassagne si estende a 250-300 metri s.l.m. per complessivi dieci ettari (suddivisi tra una ventina di proprietari) esposti al sole del mattino e prende nome dall’abbondanza di ciottoli calcarei nel suolo, ricco di marna pietrosa venata di bianco. Classificata come Premier Cru, viene generalmente considerata al top della categoria, un “quasi Grand Cru”.


La superficie a disposizione di Lamy-Caillat è di 0.55 ettari da cui vengono prodotte circa 3.500 bottiglie. Dopo pressatura effettuata con una vecchia pressa meccanica manuale, il mosto viene trasferito in botti di rovere (30% nuove, il resto di 4-5 anni) per la fermentazione alcolica e la malolattica. Il vino resta a contatto con i propri lieviti per un anno senza bâtonnages. La massa viene poi trasferita in acciaio dove sosta un ulteriore anno e dove viene eseguito un unico bâtonnage. Segue imbottigliamento a mano direttamente dalla vasca e senza filtrazione.


Chassagne-Motrachet Les Caillerets 1er Cru 2013 – Lamy-Caillat 
Frutto di un’annata fresca, il vino evidenzia un colore paglierino intenso dai riflessi oro. 
Il naso è caleidoscopico e mostra profumi di erba limoncella, erbe aromatiche e mela golden, con suggestioni speziate, di cioccolato bianco, lieve burro e richiami gessosi. L’ingresso in bocca è pieno, avvolgente e potente, ma subito dopo il sorso si articola in un poderoso allungo che si sviluppa fresco e agrumato, supportato da un’onda salata. Il finale, vibrante ed energico, richiama intense note di bacche di vaniglia. 
Un vino multidimensionale, materico e slanciato, di grande raffinatezza strutturale. Completo.

lunedì 4 maggio 2020

BAROLO ORNATO 2011 - PALLADINO

Il marchio Palladino nasce nel 1974 con Piero Palladino che, dopo studi di enologia ad Alba, ottiene un impiego come enologo presso un commerciante di vini di Biella, ma in seguito avvia imprese in vari settori tra cui quello tessile. Quarantasei anni fa decide dunque di tornare nel mondo del vino come imprenditore e affida la gestione della neonata azienda (la sede si trova nel centro di Serralunga in Piazza Cappellano, all’interno di un ex convento che per anni è stato di proprietà della famiglia Cappellano) al cugino Maurilio. 


Attualmente la gestione è nelle mani della nipote Veronica Santero e di suo marito Alessandro Olocco e la superficie si è ampliata a undici ettari, comprese parcelle in cru di pregio come Ornato, San Bernardo e Parafada ai quali sono dedicati specifiche etichette di Barolo. 

La foto del vigneto Ornato e delle botti sono provengono dal sito internet aziendale

Collocata a ridosso del crinale che divide i due versanti di Serralunga d'Alba, nella parte sud del comune, la vigna Ornato – tra le più prestigiose del comune - ha un'esposizione a pieno sud e confina con il Falletto. Dai suoli calcareo-argillosi della zona si ottengono vini potenti e longevi, dotati di una robusta trama tannica. 
Il nome del vigneto – esteso per circa cinque ettari su ripidi pendii - deriva da quello della famiglia che vi ha abitato ed era proprietaria delle vigne all’inizio degli anni ’40 del secolo scorso.


Barolo Ornato 2011 - Palladino 
Nell’Ornato Palladino possiede circa un ettaro, compreso tra 300 e 395 metri slm, da cui ogni anno (a partire dal 2009, prima vendemmia prodotta) ricava 2-3000 bottiglie. 
Dopo vinificazione in cemento e due anni in botti grandi il vino si offre con un colore granato dai contorni leggermente aranciati. Naso intenso che dal frutto (ciliegia, cassis e fragola) si muove verso i fiori (viola appassita) e scie di liquirizia, erbe secche e pepe, mantenendo un deciso sottofondo balsamico e di sottobosco/terra umida.
Il palato attacca generoso, ampio, quasi largo, ma trova uno sviluppo di fine sapidità che impedisce al lato rotondo di prendere il sopravvento. I tannini si sono ingentiliti trovando una mirabile armonia con la struttura e il finale si esprime con sottile asciuttezza.
Bottiglia appagante che ci pare entrata in una ottimale finestra espressiva.