lunedì 4 maggio 2020

BAROLO ORNATO 2011 - PALLADINO

Il marchio Palladino nasce nel 1974 con Piero Palladino che, dopo studi di enologia ad Alba, ottiene un impiego come enologo presso un commerciante di vini di Biella, ma in seguito avvia imprese in vari settori tra cui quello tessile. Quarantasei anni fa decide dunque di tornare nel mondo del vino come imprenditore e affida la gestione della neonata azienda (la sede si trova nel centro di Serralunga in Piazza Cappellano, all’interno di un ex convento che per anni è stato di proprietà della famiglia Cappellano) al cugino Maurilio. 


Attualmente la gestione è nelle mani della nipote Veronica Santero e di suo marito Alessandro Olocco e la superficie si è ampliata a undici ettari, comprese parcelle in cru di pregio come Ornato, San Bernardo e Parafada ai quali sono dedicati specifiche etichette di Barolo. 

La foto del vigneto Ornato e delle botti sono provengono dal sito internet aziendale

Collocata a ridosso del crinale che divide i due versanti di Serralunga d'Alba, nella parte sud del comune, la vigna Ornato – tra le più prestigiose del comune - ha un'esposizione a pieno sud e confina con il Falletto. Dai suoli calcareo-argillosi della zona si ottengono vini potenti e longevi, dotati di una robusta trama tannica. 
Il nome del vigneto – esteso per circa cinque ettari su ripidi pendii - deriva da quello della famiglia che vi ha abitato ed era proprietaria delle vigne all’inizio degli anni ’40 del secolo scorso.


Barolo Ornato 2011 - Palladino 
Nell’Ornato Palladino possiede circa un ettaro, compreso tra 300 e 395 metri slm, da cui ogni anno (a partire dal 2009, prima vendemmia prodotta) ricava 2-3000 bottiglie. 
Dopo vinificazione in cemento e due anni in botti grandi il vino si offre con un colore granato dai contorni leggermente aranciati. Naso intenso che dal frutto (ciliegia, cassis e fragola) si muove verso i fiori (viola appassita) e scie di liquirizia, erbe secche e pepe, mantenendo un deciso sottofondo balsamico e di sottobosco/terra umida.
Il palato attacca generoso, ampio, quasi largo, ma trova uno sviluppo di fine sapidità che impedisce al lato rotondo di prendere il sopravvento. I tannini si sono ingentiliti trovando una mirabile armonia con la struttura e il finale si esprime con sottile asciuttezza.
Bottiglia appagante che ci pare entrata in una ottimale finestra espressiva.

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