sabato 11 aprile 2020

GROTTA DELL'ORO 2018 - HIBISCUS

Oggi si va a Ustica, piccola isola a nord di Palermo dove la viticoltura in passato ha rivestito un ruolo importante, ma che ora purtroppo è ridotta a rade macchie vitate sparse sul territorio. 
Dei 230 ettari di vigna presenti sull’isola a fine ‘800 ne sono rimasti ben pochi e Hibiscus oggi è l’unica azienda a imbottigliare. Dai tre ettari vitati con certificazione Bio produce ogni anno circa 13.000 bottiglie ottenute prevalentemente da vitigni locali da cui si ricavano tre vini bianchi (tra cui lo Zibibbo secco di cui vi parliamo oggi), un rosso, un rosato e un passito di Zibibbo. 


Di proprietà della famiglia Longo da tre generazioni, è stato Nicola – forte di una laurea in Agraria - a dare il via alla modernizzazione aziendale (negli anni ’90 è stata introdotta la fermentazione a temperatura controllata). Nel 2010 la gestione è passata alla figlia Margherita e al suo compagno Vito Barbera che, tornati sull’isola dopo anni a Palermo, hanno acquistato un impianto di refrigerazione e una pressa a polmone costruita su misura a Marsala. 
Nei dieci ettari complessivi siti in varie contrade dell’isola Hibiscus, oltre al vino, produce la lenticchia di Ustica (Presidio Slow Food) e possiede un’appendice sulle colline tra Erice e Valderice (Trapani) dove coltiva un piccolo uliveto. 
Le vigne, inserite in un contesto paesaggistico di grande fascino e costantemente battute dal vento, poggiano su suoli vulcanici a 20-30 metri slm, a pochi passi dal mare. Gli storici alberelli sono ormai stati sostituiti da più gestibili spalliere (Guyot e cordone speronato) 

Foto dei vigneti prese dalla pagina Facebook aziendale

GROTTA DELL’ORO 2018 - Hibiscus 
Grappoli di Zibibbo provenienti da vari appezzamenti tra Contrada Spalmatore e Contrada Tramontana (7.000 mq in tutto suddivisi in piccoli appezzamenti di 1.500 mq circa), con esposizione Nord e Sud Ovest e suoli di origine vulcanica. Produzione media di 2.500 bottiglie. 
La vinificazione avviene in acciaio tra i 15° e i 18° C e prevede un affinamento di quattro mesi in acciaio più un paio di mesi in bottiglia prima dell’immissione al consumo. 
Esordio olfattivo nitido con intense note di mandarino, fiori di sambuco, zagara e rosa completate da scie di salvia e pesca, più tratti salmastri che affiorano in sottofondo. 
La bocca è nervosa, spedita e salata. Un vino diretto e succoso dotato di piacevole slancio beverino.

1 commento:

  1. Ho sempre amato e continuò ad amare il rosso ma due sole qualità di bianco mi hanno appassionato al punto da amarle in modo quasi maniacale, i pouilly fume' francesi e naturalmente i bianchi dell'azienda Hibiscus. Due meraviglie della natura ma anche dell'intelligenza e passione umana

    RispondiElimina