mercoledì 8 aprile 2020

TERLANER NOVA DOMUS 2001 - CANTINA DI TERLANO

Terlano è un piccolo comune della provincia di Bolzano posto sulla sinistra orografica dell’Adige, lungo la direttrice che da Bolzano porta a Merano. La Cantina Sociale di Terlano nel tempo è diventata un punto di riferimento per la zona e per tutte le cantine sociali altoatesine, anzi, un punto di riferimento tout court per tutte le cantine sociali. 
Fondata nel 1893 da 24 viticoltori ha avuto varie sedi prima di giungere a quella attuale, progettata prima della prima Guerra Mondiale, ma costruita solo nel 1926.


Alla crisi degli anni ’30 sono seguiti i successi degli anni ’50 e la conduzione tecnica - dal 1955 al 1993 - del mitico e compianto Sebastian Stocker. Nel 2008 vi è stata la fusione con l’altrettanto storica cantina sociale di Andriano ed oggi i soci hanno raggiunto il numero di 145 unità operanti su una superficie vitata di circa 170 ettari. 
La zona di Terlano - che poggia su suoli di porfido rosso, pietrosi e sassosi, e vanta un microclima relativamente caldo ma con importanti escursioni termiche tra giorno e notte - si è sempre distinta per la produzione di vini bianchi da medio e lungo invecchiamento (fama dovuta in particolare al lavoro del kellermeister Sebastian Stocker) e col tempo ha consolidato questo aspetto, tant’è vero che oggi la sottozona Doc Terlano o Terlaner fa parte della più ampia Doc Alto Adige e prevede con questa dicitura la produzione di vini bianchi in cui il pinot bianco, lo chardonnay e il sauvignon la fanno da padrone. La Cantina Terlano oggi produce il 70% di vini bianchi e solo il 30% di vini rossi.


Terlaner Riserva Nova Domus 2001 – Cantina Terlano 
Il nome “Nova Domus” deriva dai ruderi del castello Casanova che sovrasta l’abitato di Terlano almeno dai primi del ‘200. Il vino è un blend di pinot bianco (60%), chardonnay (30%) e sauvignon (10%). Circa 25.000 bottiglie prodotte nella calda e piovosa annata 2001. 
Tutti i vigneti coinvolti provengono dalla zona classica che si sviluppa proprio sopra all’abitato di Terlano e si trovano ad altitudini differenti. Le esposizioni sono a sud e sud ovest, con le vigne di pinot bianco poste tra 500 e 600 metri slm, mentre quelle di chardonnay e sauvignon sono tra i 300 e i 350 metri.


Ogni vitigno viene vinificato a parte: alla vendemmia svolta manualmente segue la pigiatura a grappolo intero e la sfecciatura per sedimentazione naturale. Fermentazione alcolica in botti grandi da 30 hl con lieviti selezionati e a temperatura controllata, mentre la fermentazione malolattica è solo parziale per il pinot bianco e lo chardonnay. Segue affinamento per dodici mesi sulle fecce fini in botte grande. L’ultima operazione è l’assemblaggio delle tre varietà tre mesi prima di imbottigliare. 
A quasi vent'anni dalla vendemmia il vino esordisce con un bel colore dorato luminoso. Il naso è sfaccettato e di complessa integrità evolutiva, con toni di confettura di susine gialle e buccia di agrumi che si fondono con note di fieno per lasciare spazio a elementi iodati e affumicati. 
Il palato è potente e appena scaldato dall’alcol, con sviluppo cremoso e felpato, ma innervato da una prepotente – e molto gustosa – percezione di burro salato. Il finale profondo regala sensazioni di caramello e pungenze di zenzero candito. 
Bottiglia molto piacevole che crediamo sia arrivata al suo picco espressivo.

NB le foto delle botti e del paesaggio sono prese dalla pagina Facebook della Cantina di Terlano

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